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storia del catasto

Vecchio Catasto

Storia del Catasto Italiano

Scopi del Catasto

Tipi di Catasto

Normativa costituzionale del Catasto

- Storia del Catasto Italiano:

Partendo dal termine "Catasto" possiamo intanto affermare che esistono varie opinioni sulle sue origini, ma quella più accreditata riteniamo derivi dal latino Capitastrum, che significa "Censimento di tutti i beni esistenti in un territorio". Attualmente invece con il termine Catasto si intende la banca dati di tutti i beni immobili, terreni e fabbricati, esistenti in uno stato.
Sin dai tempi più antichi, i beni immobili sono stati considerati i beni più importanti ai fini dell'applicazione delle imposte, principalmente perchè facilmente accertabili. Si è partiti con l'applicazione delle imposte prima sualla consistenza, poi sul reddito, per arrivare ai giorni nostri, sulla rendita catastale, valore monetario ottenuto sulla base della consistenza, destinazione e qualità. Quindi lo scopo principale della costituzionr del Catasto è quello fiscale.

- Scopi del Catasto:

Secondo l'articolo 1 della Legge N° 3682 del 1/3/1886 (art.1_Legge_3682_1-3-1886.pdf), il nuovo catasto mirava a raggiungere i seguenti scopi:

  1. Accertare le proprietà immobiliari tenerne in evidenza le mutazioni;
  2. Perequare l'imposta fondiaria.

Successivamente si è visto che il Catasto poteva rispondere anche ad altre funzioni, per cui oggi il Catasto ha lo scopo fiscale, topografico, economico e di ordine vario:

  1. Fiscale. La ragione basilare della formazione del nuovo catasto fu quella di "perequare l'imposta". Questo concetto si basa sul principio che l'imposta deve essere generale e commisurata al reddito ritraibile dai beni in godimento.
  2. Topografici. Visto che il rilievo planimetrico delle mappe catastali è stato eseguito dal Catasto con buona precisione, i dati riportati nella mappe catastali, vengono utilizzati per lo studio e la progettazione sia per le opere di interesse pubblico che per quelle di interesse privato.
  3. Economici. I dati catastali vengono utilizzati lo stato e la suddivisione della proprietà, per facilitare la ricerca di determinati dati economici, stime, consistenza patrimoniale di persone fisiche o giuridiche.
  4. Di ordine vario. I dati del Catasto Terreni e del Catasto Fabbricati, vengono utilizzati per facilitare la corresposione dei crediti, per l'individuazione univoqua del bene in vase di atti di compravendita, di procedimenti amministrativi, per accertare diritti di godimento sui beni immobili, per esperire determinate situazioni di fatto in sede di procedimenti giudiziari.

- Tipi di Catasto:

Prima dell'unificazione dell'Italia del 1861, esistevano vari tipi di Catasto, a seconda dello stato in cui si trovavano.

In base al dato topografico era descrittivo se non avevano rilievi topografici, oppure geometrici se avevano il rilievo topografico.

In base alla proprietà erano probatori se la sola iscrizione al catasto comprovava il diritto reale di codimento, non probatorio se l'iscrizione al catasto non provava tale diritto.

In base alla data in cui si riferisce l'accertamento del reddito, può essere ad epoca fissa se il reddito è riferito ad una determinata epoca, o ad all'attualità se il reddito è aggiornato continuamente.

Prima della costituzione del Regno d'Italia quindi esistevano in totale 9 compartimenti catstali, di cui 5 geometrici e 4 descrittivi.

Catasti Geometrici:

  1. Catasto Lombardo-Veneto. Era il migliore, sia perchè particellare sia perchè determinava attraverso il procedimento analitico, la rendita media netta ordinaria di ogni particella.
  2. Catasto Toscano. Non determinava la rendita imponibile del fabbricati rurali e calcolava analiticamente il reddito dei terreni.
  3. Catasto dello Stato Pontificio. Era geometrico particellare e l'iponibile veniva espresso in valor capitale.
  4. Catasto Parmense. Era geometrico particellare, con la rendita determinata analiticamente piuttosto approssimata.
  5. Catasto Sardo. Era geometrico ma con rilievo di zone territoriali omogenee, con rendita analitica approssimata.

Catasti Descrittivi:

  1. Catasto Napoletano. Riguardava tutta l'italia meridionale, con il regno delle due sicilie dei Borboni. Le superfici erano accertate attravero la denuncia dei proprietari, ed il reddito attraverso il canone il canone di affitto e i valori di mercato.
  2. Catasto Siciliano. Con caratteristiche analoghe al precedente.
  3. Catasto Ligure-Piemontese. Era il più eterogeneo e i dati topografici ed estimativi risultavano approssimati.
  4. Catasto Modenese. Eterogeneo e i dati topografici ed estimativi risultavano approssimati.

Poi c'era anche un'altri tipo di Catasto, quello di province che non facevano parte ancora dell'Italia unita, perchè annesse dopo la prima guerra mondiale:

  1. Catasto di Trento e Bolzano. Catasto probatorio ex austriaco, vigente sulle province di Trento, Bolzano ed in parte in altre province (Trieste, Gorizia, Belluno, Udine, Brescia e Vicenza).

Gli atti che costituiscono il vecchio Catasto Austriaco sono:

  1. Mappa Catastale. In scala 1/2880 con sviluppi in scala 1/1440.
  2. Protocollo delle Particelle. Che caratteristiche analoghe alla Tavola Censuaria del Catasto Italiano.
  3. Fogli di Possesso. Che corrispondono ai registri delle partite del Catasto Italiano.
  4. Elenco alfabetico e Nomerico dei Possessori. Che corrisponde quasi al registro dei possessori del Catasto Italiano.

Il Catasto di Trento e Bolzano è detto anche Catasto Tavolare perché i diritti di proprietà dei beni immobili sorgono e si trasferiscono con l'iscrizione nel Libro Fondiario o Tavolare, tenuto dall'autorità giudiziaria, e depositato presso la Pretura del distretto a cui appartiene il Comune.

Per l'iscrizione dei diritti sui beni immobili occorre un decreto del Pretore. Il Libro Fondiario o Tavolare contiene la descrizione esatta dei beni, con i relativi dati catastali, e si compone di tre parti:

  • Libro Maestro
  • Collezione dei Documenti
  • Mappa Tavolare

- Normativa Costituzionale del Catasto

Dopo l'unità d'Italia, con tutte le diversità che presentavano i vari Catasti, fu emanata la Legge N° 1831 del 15/7/1864, diretta perequare le imposte, cioè che tutti i possessori di beni pagassero le imposte e che queste fossero eque per tutto il territorio nazionale, applicata in via provvisoria, in attesa che venisse costituito un Catasto geometrico particellare riguardante tutta l'Italia.

Quasi due anni dopo fu emanata la Legge N° 3682 del 1/3/1886 che oltre a perequare le imposte ebbe lo scopo di stabilire le basi del Catasto Italiano. La Legge comprende diversi articoli, ricordiamo i più salienti ricordati ancora sino ai giorni nostri:

  • Art. 1, precisa le caratteristiche e gli scopi del Catasto;
  • Art. 2, definisce la particella catastale;
  • Art. 11, precisa le finalità della stima, la quale mira ad accertare la rendita imponibbile mediante la formazione di tariffe d'estimo.

Art. 1

Sarà provveduto a cura dello Stato, in tutto il Regno, alla formazione di un catasto geometrico particellare uniforme fondato sulla misura e sulla stima, allo scopo: 1) di accertare le proprietà immobiliari e di tenere in evidenza le mutazioni; 2) di perequare l'imposta fondiaria.

Art. 2

... per particella catastale si intende una superficie di terreno continua, avente una determinata qualità e classe, sita in un dato comune ed appartenente ad un lolo possessore.